Quanti di noi hanno sognato di raggiungere il punto più estremo della Terra sulle orme degli esploratori del passato? Il Polo Nord ha da sempre affascinato l’umanità e oltre ai famosi e numerosi viaggi degli avventurieri dei secoli scorsi negli anni Ottanta venne fondata a Torino un’associazione con lo scopo di organizzare spedizioni scientifiche proprio in questa terra inospitale. I membri di questa associazione, denominata “Grande Nord”, sono professionisti dalla formazione variegata: biologi, medici, geologi, naturalisti, subacquei e alpinisti.
In quarant’anni di attività le spedizioni organizzate sono state sette, tutte con scopi di ricerca ben precisi e collaborazioni importanti con istituti accademici nazionali e internazionali. Un numero da non sottovalutare se si pensa alla complessa macchina organizzatrice che sta dietro ad ognuna di queste esplorazioni e che deve curare gli aspetti burocratici, economici e di coordinamento. Molti sono stati i risultati raggiunti: dalla raccolta di campioni vegetali e di animali marini al ritrovamento di reperti provenienti dalle esplorazioni di inizio Novecento fino agli incontri con gli orsi polari e con il più raro bue muschiato.
Oggi l’Associazione Grande Nord è ancora attiva nonostante le difficoltà incontrate con la pandemia prima e con la guerra in Ucraina poi, e vanta un archivio di ricerche, pubblicazioni editoriali, fotografie, reperti ed emozioni uniche vissute da questi “matti delle Svalbard” – così venivano chiamati – che da Torino si sono spinti fino al punto più a nord del Pianeta. Sogniamo il Grande Nord questa settimana su Rivista Savej!