Dai musical americani ai giovani che lasciano dediche e poesie sulla sua tomba la riscoperta di Igino Ugo Tarchetti non si può definire certo convenzionale. Nel cimitero di San Salvatore Monferrato i fan di Tarchetti si notano: a passo spedito raggiungono il sepolcro, chi portando rose rosse chi i suoi volumi con dediche e sottolineature. In fondo non stupisce la loro giovane età: il sentimento di ribellione, disprezzo e quell’impulso interiore che rendeva gli scapigliati diversi da ciò che voleva la società può essere ben traslato anche al giorno d’oggi.
Nato nel 1839 proprio a San Salvatore Monferrato Tarchetti spaziò dal romanzo sociale alle ghost stories ed è proprio il racconto fantastico che oggi è così amato dai giovani grazie alla fervida immaginazione dello scapigliato piemontese morto a soli ventinove anni a Milano. In Italia solo il film del 1981 Passione d’amore di Ettore Scola, ispirato al suo romanzo Fosca, riaccese l’interesse per lo scrittore monferrino, ma il vero successo fu negli Stati Uniti.
Tradotto da Lawrence Venuti, Tarchetti è diventato famoso non solo per Passion (la traduzione di Fosca) ma anche per i suoi racconti surreali radunati nel Fantastic Tales del 1992 che lo consacrano come un “Edgar Allan Poe italiano”. Le storie di Tarchetti per il lettore americano sono strane e meravigliose e diventano presto un fenomeno letterario che va di pari passo con il musical Passion che, a partire dal debutto a Broadway del 1994, continua a entusiasmare il pubblico straniero facendo incetta di premi. Indaghiamo sulla non convenzionale riscoperta di Tarchetti questa settimana su Rivista Savej!