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Quintino Sella, abile statista instancabile alpinista

Scienziato, alpinista, politico, studioso: è difficile tracciare un profilo sintetico sulla figura di un grande italiano dell’Ottocento, Quintino Sella. Nato nel 1827 in provincia di Biella (a frazione Sella di Mosso) Quintino è l’ottavo figlio di una famiglia che da secoli opera nel settore tessile. In piena rivoluzione industriale si laurea in Ingegneria proprio per dare un contributo all’azienda ma si vede poi offrire dall’amministrazione sabauda una alternativa all’impiego in famiglia: la possibilità di frequentare l’École des Mines di Parigi e approfondire la sua conoscenza della mineralogia. Sarà questa, insieme alla cristallografia, una delle sue passioni più grandi che lo porterà, grazie alle sue scoperte, a ritagliarsi un posto di tutto rilievo nelle scienze della terra.

Parallelamente scorre la sua vita politica: laico e vicino alla Destra Storica, Sella diventa prima segretario generale del Ministero della Pubblica Istruzione poi Ministro delle Finanze dei governi Rattazzi, La Marmora e Lanza. Impegnandosi per raggiungere il pareggio di bilancio Sella adotta soluzioni pragmatiche ma impopolari che lo fanno diventare bersaglio di malumori e della satira dei tempi. Il suo amore per la montagna fa sì che nel 1863 guidi la prima spedizione italiana sulla vetta del Monviso e a lui si deve anche la nascita del Club Alpino Italiano di cui sarà presidente fino alla morte, avvenuta nel 1884. Il suo corpo è sepolto nel cimitero monumentale di Oropa, in un mausoleo a forma di piramide che molti leggeranno come l’ultima provocazione anticlericale di uno dei politici che vollero la Presa di Roma.

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