Quando si pensa a un’oasi si immagina un’area naturale dove flora e fauna sono preservate. Ciò è certamente valido anche per l’Oasi Zegna, la grande riserva che si sviluppa sulle montagne biellesi, ma questa è solo una parte della storia. Alla bellezza e unicità del paesaggio – caratterizzato da grandi boschi di abete rosso e da luoghi da cartolina come la Conca dei Rododendri – si aggiunge un progetto di profonda trasformazione del territorio che affonda le radici nella prima metà del secolo scorso e si intreccia con il romanzo dell’industria tessile Zegna e la visione filantropica del suo capostipite, Ermenegildo Zegna.
Zegna fondò la sua azienda per la produzione di panni di lana nel 1910, convertì la produzione durante la Prima guerra mondiale producendo il panno grigioverde destinato all’Esercito e si specializzò sempre più in prodotti lanieri di fascia alta conquistando in breve tempo il mercato internazionale. È negli anni Trenta che Zegna iniziò a prodigarsi per il territorio che tanto lo aveva aiutato nella crescita aziendale. Lo fece attraverso un complesso piano di sviluppo che incrociava bonifica ambientale, rimboschimento, welfare e costruzione di opere pubbliche a favore della comunità. Elementi che ancora oggi convogliano turisti e ammiratori in Valsessera.
Grazie al pensiero all’avanguardia di Zegna l’Oasi che porta il suo nome è oggi un unicum non soltanto in Piemonte. Scopriamolo insieme questa settimana su Rivista Savej!