Torino, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta: anni difficili per una città provata dalla coda lunga del terrorismo e da una profonda crisi recessiva che si traduce in un diffuso disagio sociale. È in questo contesto che inizia a operare, mossa da un profondo senso di umanità e solidarietà, Lia Varesio.
Insieme al fratello e alcuni amici, Lia percorre le strade della città in lungo e in largo, per portare assistenza e sostegno a persone che vivono ai margini della società, barboni, tossicodipendenti, prostitute, etc. Ed è proprio nel 1980, durante una di quelle ronde notturne, che Lia e i suoi compagni trovano senza vita, assiderato dal freddo, in una casa abbandonata vicino al Duomo, Bartolomeo. Quell’uomo senza fissa dimora diventa il simbolo di un progetto di solidarietà e tenacia che occuperà Lia per tutta la vita, nasce così la Bartolomeo & C.
Da oltre quarant’anni la Bartolomeo & C. offre servizi di accoglienza, ascolto e assistenza agli emarginati e a chiunque versi in condizioni di difficoltà. Un messaggio di solidarietà e forza nato da una donna minuta e fragile ma infinitamente tenace, questa settimana su Rivista Savej.