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Isabella Leonarda, la monaca compositrice

Nata a Novara il 6 settembre 1620 Isabella Leonarda apparteneva alla famiglia Leonardi (il cognome veniva spesso declinato al femminile all’epoca), tra le più influenti della città piemontese. Se i fratelli maschi erano stati indirizzati alla vita politica e amministrativa della città, Isabella, insieme alle sue sorelle, venne spinta verso la vita monacale. Ottenne l’ammissione al Nobilissimo Collegio delle Vergini Orsoline che da tempo ospitava le giovani novaresi provenienti da famiglie facoltose dell’aristocrazia. Qui Isabella dedicò il proprio tempo libero al canto, alla scrittura e alla composizione. La sua ottima salute e la religiosità esemplare le permisero di scalare tutte le gerarchie arrivando a ricoprire il ruolo di “madre vicaria”. Trascorse 68 anni in convento coltivando la grande passione della musica e componendo circa duecento opere; rispetto alle compositrici italiane del suo tempo è stata la più prolifica.

Donna, religiosa, musicista e compositrice: Isabella Leonarda era tutto questo in un periodo e in un luogo (il Seicento a Novara) in cui era complicato essere queste quattro cose insieme. Così complicato che, alla morte di suor Leonarda, si persero le tracce per lungo tempo fino alla recente riscoperta dovuta soprattutto a Paolo Monticelli, archivista presso l’Archivio Storico Diocesano di Novara e maestro di Cappella del Duomo, che ne ha trascritto l’opera omnia e ha pubblicato una monografia dedicata alla vita e alle opere di questa “musa novarese”. Grazie a questo lavoro di riscoperta oggi le opere di suor Leonarda vengono suonate in tutto il mondo. Scopriamo vita e opere della monaca compositrice novarese questa settimana su Rivista Savej.