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Ipnosi, ortotteri e piume di struzzo

Quanto ci raccontano di un’epoca gli annunci pubblicitari pubblicati sui giornali di un certo periodo? Moltissimo se pensiamo che la pubblicità veicola un messaggio e può essere decodificata per cercare di comprendere qualcosa della società in cui l’autore si muoveva e, soprattutto, di ciò che la società pensava di se stessa. Una interessante selezione di annunci pubblicitari è quella visibile nei 36 numeri del Giornale ufficiale illustrato dell’Esposizione Internazionale di Torino, stampati e distribuiti tra il gennaio del 1910 e il dicembre del 1911, in occasione della diciottesima Esposizione Universale, che si svolse tra il 29 aprile e il 19 novembre del 1911 ed ebbe come tema “Industria e Lavoro”.

Il pubblico destinatario degli annunci sembra appartenere in prevalenza a classi medio-alte: prodotti come le automobili e i pianoforti meccanici automatici erano accessibili solo ai ceti ricchi; altri sono produzioni di uso comune, ordinario (i ricostituenti medici), alcuni sono prodotti superflui e di lusso (i boa in piume di struzzo); poi ci sono tutta una serie di oggetti destinati a determinate categorie di lavoratori: le forme in legno delle scarpe per i calzolai, i manichini per i sarti, i macchinari per la lavorazione del legno, ecc. La fotografia è raramente usata, si preferisce il disegno, generalmente realistico, dell’oggetto, o la sua contestualizzazione in un ambiente.

Tra stereotipi femminili, lozioni miracolose, oggetti scomparsi da un secolo e ipnotizzatori un viaggio nella cultura materiale attraverso il mondo pubblicitario questa settimana su Rivista Savej!