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Come si restaura un capolavoro

La Nicola Restauri si occupa di ridare vita a opere d’arte dal 1947: negli anni si è perfezionata nelle operazioni di restauro conservativo di tele, tavole e affreschi e nel restauro di opere su carta, pergamena e tessuto nel laboratorio sito ad Aramengo. Anna Rosa Nicola, specializzata nel restauro reintegrativo pittorico, porta avanti il mestiere di famiglia e negli anni scorsi si è presa cura di due opere di grande valore artistico: le tavole di Vezzolano.

È una bella storia a lieto fine quella che vede protagoniste queste due preziose tavole, dipinte su ambo i lati verso il 1495 da un seguace di Antoine de Lonhy, opere che, secondo quanto recentemente ipotizzato, costituivano gli sportelli mobili dell’altare in terracotta dell’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano. Oggi non esisterebbero più se, per una fortunata combinazione, Guido e Gian Luigi Nicola non le avessero salvate, acquisendole insieme a vari materiali e attrezzature per il restauro ad un’asta indetta dal Cottolengo in seguito al lascito del professor Ettore Patrito, chimico, restauratore e maestro di Guido.

Dai primi interventi di asportazione delle veline apposte anni prima alla ricerca dei finanziamenti per il restauro, dalla pulitura all’integrazione, Anna Rosa racconta in prima persona tecniche utilizzate e difficoltà incontrate per riportare in vita un grande capolavoro di fine Quattrocento questa settimana su Rivista Savej.