Nel 1903 Nizza Monferrato ha dato i natali a una scultrice che riuscì a ritagliarsi uno spazio importante nell’arte del Novecento: Claudia Formica. Prima donna a essere ammessa all’Accademia Albertina di Torino, Claudia Formica ha lasciato con le proprie opere importanti frammenti di bellezza, sotto forma di statue e monumenti a Torino e nella parte meridionale del Piemonte. Predilesse i soggetti religiosi, la ritrattistica e figure femminili e di bambini; alcuni dei suoi lavori più importanti si possono trovare proprio a Nizza sotto il loggiato del palazzo comunale, presso la Chiesa di San Siro che custodisce una sua statua di Sant’Antonio, nonché nel monumento ai Caduti sulla piazza di Incisa Scapaccino, a sua volta nei pressi del municipio.
Claudia Formica fu una figura forte e volitiva, in anticipo sui tempi, che si affacciò su un ambiente prettamente maschile negli anni del regime e forse per questo la sua arte è stata quasi dimenticata e di alcune sue opere si sono perse del tutto le tracce. Grazie a diversi progetti e collaborazioni tra enti Claudia Formica oggi viene fatta conoscere nelle scuole piemontesi e l’amministrazione comunale di Nizza Monferrato ha inoltre annunciato il progetto di una gipsoteca a lei dedicata. L’obiettivo è quello di restituire un pezzo di storia raccontando vita e opere di una scultrice di rilievo internazionale, una delle poche che in quella prima metà del Novecento riuscì a mantenersi col proprio lavoro di artista.
Scopriamo la figura artistica di Claudia Formica e la sua storia di emancipazione questa settimana su Rivista Savej.