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Angeli e demoni nei nomi di luogo

Nel nostro percorso dedicato alla toponomastica introduciamo una nuova sfera della quotidianità, quella del mondo delle credenze e della religione. Le figure delle sacre scritture hanno popolato i nomi di località piemontesi per svariati motivi: per trasposizione di un’intitolazione (cioè l’intitolazione di una chiesa che è passata a indicare la borgata che sorge intorno a essa), per un intento protettivo o per metafora (la località presenta una caratteristica che la correla a un personaggio o a un luogo dei testi sacri).

La devozione mariana ha ampi riflessi nella toponimia di tutto il territorio piemontese: diverse le borgate di Santa Maria oltre a Santa Maria Maggiore, Valmadonna, Bric della Madonna e altri. Molto venerata in Francia è invece la Maddalena che compare in regioni e borgate del Piemonte ma anche in località montane: Colle della Maddalena, Rio della Maddalena, Lago della Maddalena. Anche i re magi appaiono tra i monti: la Punta Gaspare, la Punta Melchiorre e la Punta Baldassarre si ergono tra la Valle Stretta (in parte francese) e la Valle di Rho, a Bardonecchia (TO).

Oltre alle forze del bene, i toponimi piemontesi raccolgono qualche attestazione anche di quelle del male. Il più menzionato è sicuramente il diavolo il cui nome contraddistingue spesso località montane o in posizione isolata: dalla Bocchetta del Diavolo al Passo del Diavolo, dal masso erratico denominato Sasso del Diavolo ad Alagna Valsesia fino al famoso Ponte del Diavolo di Lanzo. Masche, streghe e fate nelle località attestano spesso un racconto folklorico di miti e leggende.

Esploriamo l’influenza della religione nei nomi di luogo piemontesi questa settimana su Rivista Savej!