Nato nel 1435 da Anna di Lusignano e Ludovico I di Savoia, quella di Amedeo IX è una figura poco ricordata, forse a causa della sua breve vita. Il periodo è uno dei più tribolati della storia sabauda, iniziato con l’abdicazione di Amedeo VIII e proseguito con il passaggio al figlio Ludovico e la perdita del prestigio accumulato nella prima metà del Quattrocento. Minacce esterne, ribellioni e intrighi di corte mettono a dura prova il futuro regno di Amedeo che si vede osteggiato anche dal fratello minore, Filippo II.
Intorno ai quindici anni Amedeo dimostra una predisposizione alla fede religiosa e alla filosofia ma il padre lo addestra alla cosa pubblica fin da giovanissimo. Per mantenersi in buoni rapporti con il regno di Francia, nel 1452 viene celebrato il matrimonio tra i giovanissimi Amedeo e Iolanda di Valois, figlia di Carlo VII. Un’unione stabilita a tavolino che si rivelerà robusta e duratura. Nel gennaio 1465 il titolo ducale passa ad Amedeo ma la sua carica durerà poco: nel 1472 il suo stato di salute, già minacciato da frequenti crisi epilettiche, si aggrava causandone la scomparsa. La moglie Iolanda prenderà il suo posto riuscendo a conservare intatti i territori ducali malgrado le pressioni esterne e interne.
In un periodo segnato da finanze dissestate, lotte e ingerenze francesi, ciò che stava più a cuore ad Amedeo era la cura delle persone maggiormente bisognose: costruirà un lazzaretto e un ospedale oltre a elargire aiuti e donazioni. Grazie a queste sua indole verrà beatificato da papa Innocenzo XI nel 1677. Riscopriamo la figura di Amedeo IX di Savoia questa settimana su Rivista Savej!