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A Novara la prima scuola di design

Parlando delle prime esperienze di istituti didattici dedicati al design in Italia – inizialmente ancora denominato “arte applicata all’industria” – penseremo sicuramente a Milano come centro propulsore di inizio Novecento, eppure anche il Piemonte ebbe un ruolo significativo, soprattutto grazie alla figura di Nino Di Salvatore. Nato a Pallanza nel 1924 Di Salvatore si appassiona alla pittura astratta-geometrica e partecipa a importanti rassegne ed esposizioni in Italia e nel mondo con le sue opere: dalla prima personale alla Galleria Bergamini di Milano nel 1952 a una delle prime esposizioni di arte cinetica con Bruno Munari, senza contare Triennali Internazionali, mostre in Giappone, Brasile e in Francia.

Ispirato dal Bauhaus, Di Salvatore fonda nel 1949 a Domodossola la Scuola Superiore di Belle Arti, primo esperimento di diffusione dei caratteri principali del MAC, Movimento di arte concreta. La scuola sarà trasferita, nel 1954, a Novara con la denominazione di Centro Studi Arte/Industria e diverrà la prima scuola italiana di design. Qui Di Salvatore impone un metodo critico, secondo il quale il designer si presenta in una veste professionale polivalente, la cui azione non si esaurisce in ambito industriale, ma si proietta anche verso sfere produttive diverse quali l’arredamento, il settore tessile e la pubblicità. È la prima volta nella storia del design italiano e grazie al suo contributo riceverà, nel 1994, il Compasso d’Oro per l’importante contributo dato alla storia del design e alla formazione di esperti professionisti.

Scopriamo il ruolo avuto da Nino Di Salvatore nel design italiano questa settimana su Rivista Savej!